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Il fremito di una nuova Vita

Cari devoti, i miei omaggi, glorie a Guru Maharaja Matsyavatara dasa Prabhu e a Shrila Prabhupada. Si sta avvicinando Shri Gaura Purnima Mahotsava. Secondo il nostro calendario Vaishnava, lo festeggeremo giovedì 8 marzo. Nell’occasione Shriman Matsyavatara dasa Prabhu sarà a Villa Vrindavana (San Casciano Val di Pesa, Firenza) e terrà la lezione del mattino.
Qualche giorno fa, in preparazione a questo speciale evento, Matsyavatara dasa Prabhu ha tenuto una lezione nel tempio a Bhaktivedanta ashrama, che abbiamo intitolato “Il fremito di una nuova Vita”.

E’ una testimonianza toccante di Bhakti. Ascoltandola abbiamo sentito una profonda dolcezza spirituale, la stessa che Shriman Matsyavatara dasa Prabhu ha descritto parlando di Shri Krishna Caitanya Mahaprabhu e dei suoi devoti.
Qui di seguito potete leggerne un estratto. Sarà preziosa lettura che ci aiuterà a prepararci alla speciale ricorrenza ormai imminente.
Tratto dalla lezione di Shriman Matsyavatara dasa Prabhu tenuta il giorno 4 marzo 2012 a Perignano (Pisa):
“Poiché ci stiamo avvicinando all’8 marzo, giorno in cui quest’anno celebreremo la ricorrenza dell’apparizione di Shri Krishna Caitanya Mahaprabhu, e precisamente il cinquecentoventiseiesimo anno dalla sua apparizione, è importante predisporci coltivando i giusti sentimenti e sviluppando l’adeguata consapevolezza necessari per vivere questo Mahotsava nella maniera più intensa e proficua possibile da un punto di vista spirituale.
Shri Krishna Caitanya Mahaprabhu, il “grande Maestro”, era adorato dai suoi contemporanei come manifestazione stessa di Dio, o meglio ancora della Hladhini shakti del Signore, la Sua potenza d’Amore e di Beatitudine, una gioia così intensa che il cuore non riesce a contenere.
Shri Caitanya apparve a Mayapur, un piccolo villaggio che si trovava nel circondario di una cittadina, Navadvipa, allora famosissima per la sua importanza accademica e alta cultura umanistica. La nascita avvenne durante la dinastia del sultano Hussein Shah. I genitori di Shri Caitanya, Jagannath Mishra e Shaci Mata, erano particolarmente pii e nobili d’animo; entrambi di estrazione brahmanica, erano persone colte, pulitissime, serene, benevolenti, in armonioso rapporto con gli altri e con la vita, nonostante le durezze e le asperità che l’esistenza incarnata a tutti riserva. Shri Caitanya era secondogenito; il fratello più grande aveva lasciato molto presto la famiglia per intraprendere la vita di rinuncia. Da bambino Caitanya era straordinariamente giocoso e scherzoso, ma i suoi giochi erano tutti speciali perché avevano sempre al centro Krishna e le narrazioni dei Purana che descrivevano le glorie e le avventure del Signore supremo.
Shri Krishna Caitanya Mahaprabhu era una persona dolcissima, di una sensibilità straordinaria, provvedeva ai bisogni di tutti, era così capace e versatile che poteva trattare in maniera squisitamente personale con ciascuno: anziani, giovani, bambini; per ognuno aveva un linguaggio e un’attenzione particolari.
Tante persone evolute si unirono a Shri Caitanya Mahaprabhu e cominciarono a seguirlo e a servirlo nella sua Missione di trasmissione del messaggio spirituale della Bhakti: Shrinivasa Acarya, Shri Advaita, l’avadhuta Nityananda, Ramananda Raya e tanti altri grandi devoti del Signore. Ramananda Raya, in modo particolare, rimase con Shri Caitanya fino all’ultimo momento della sua esistenza in questo mondo, e così Svarupa Gosvami che ne divenne il biografo e Govinda das, il suo servitore personale. Govinda era in realtà suo confratello. Il maestro spirituale comune, Ishvara Puri, aveva infatti lasciato a Govinda come eredità spirituale l’ordine di diventare il servitore di Shri Caitanya Mahaprabhu. E così Shri Caitanya, nonostante non avrebbe mai voluto lasciarsi servire da un confratello anche perché l’etica non lo consentiva, decise comunque di accogliere la richiesta di Govinda das, consapevole che l’insegnamento e la volontà del Maestro spirituale sono superiori a tutto, anzi rappresentano la vita stessa e la salvezza del discepolo.
I devoti che stavano con Shri Caitanya e lo servivano avevano caratteristiche d’animo nobilissime; in particolar modo rilucevano e si distinguevano dagli altri perché avevano un cuore colmo di compassione, la quale può svilupparsi appieno solo in presenza di una profonda soddisfazione interiore. E quand’è che la persona diventa completamente soddisfatta? Quando in lei cessa l’illusione/delirio di voler essere felice in questo mondo con le cose del mondo. Finché persiste tale illusione, la soddisfazione non potrà manifestarsi nel cuore e senza di essa non si manifesteranno né la compassione, né il suo principale e più importante derivato che è la misericordia. Per agire con misericordia, kripa, ovvero con spirito di carità, bisogna infatti aver sviluppato compassione, karuna, dunque essere diventati pienamente soddisfatti da un punto di vista spirituale, cosa che può compiersi solo grazie ad un maturo e completo abbandono a Dio. In virtù di tale abbandono il devoto, che nasca ad Assisi o a Mayapur, che viva in un’epoca o in un’altra, sviluppa illimitata fede nel Signore e gioisce nel cuore sia delle cose visibili che di quelle invisibili agli occhi fisici, che in realtà sono le più importanti perché rappresentano il sostegno e l’essenza delle prime. Il devoto che ha realizzato Dio attraverso la pratica dell’abbandono e dell’amore fidente, gioisce del sole e della luna, del giorno e della notte, e persino della morte che chiama “sorella” perché ha realizzato l’immortalità dello spirito; egli gioisce nell’aiutare chiunque a realizzarsi spiritualmente perché è compassionevole e misericordioso. E se ci chiedessimo qual è l’esatto contrario della compassione e della misericordia? Dovremmo risponderci che il loro contrario è rappresentato da collera, rancore, arroganza, aggressività, critica distruttiva, durezza d’animo, insensibilità, che si manifestano quando è assente il balsamo dell’Amore. Lo spirito prevaricatore e irruento impedisce il germogliare e fiorire della vita spirituale, che si nutre di un graduale sviluppo della consapevolezza attraverso la persuasione, il dominio degli impulsi, l’armonizzazione delle emozioni, la benevolenza verso tutti, la dolcezza d’animo che si tramuta in pensieri, parole e azioni. Se per qualche piccola contrarietà uno spiritualista tende a perdere la calma, la fede, la fiducia, il retto comportamento, dovrebbe seriamente chiedersi quanto è matura la sua consapevolezza e al più presto dovrebbe correre ai ripari per correggersi e migliorarsi, sviluppando in prima istanza un più alto livello di sattvaguna. Non farlo e indugiare nello stesso errore sarebbe come cadere rovinosamente per aver inciampato in una formica, o come essere stanchi morti per aver sollevato un filo d’erba. Sappiamo che sono ben altre le vere prove della vita e a quelle prove dobbiamo arrivare preparati, forti nella fede, stabili, saldi nella coscienza divina. Saper mantenere la calma e la fiducia anche nelle difficoltà, anche di fronte al pericolo o sotto pressione, è un raggiungimento importante da conseguirsi, indispensabile al nostro sviluppo. Grandioso è l’esempio di Shrila Haridas Thakur che, nonostante fosse minacciato di morte dal prefetto musulmano, nonostante le violenze e le torture subite, rimase saldo nella fede e mai rispose con altrettanta aggressività o violenza. Studiando attentamente il carattere e la vita dei devoti che servivano Shri Caitanya Mahaprabhu, troviamo grandi tesori, fulgidi modelli comportamentali.
Shri Caitanya Mahaprabhu era il fiore più bello e speciale in una ghirlanda di tanti fiori che erano i suoi devoti, che avevano acquisito anch’essi qualità spirituali grazie alla sua compagnia, al suo servizio, al suo insegnamento puro che colmava il cuore di gioia e che ispirava le persone di buona volontà a dedicare la loro vita a Dio.
Shri Caitanya e i suoi devoti parlavano con l’anima; come diceva Michelangelo, il quale aveva sei anni quando Shri Caitanya nasceva, loro non imbellettavano il viso ma il carattere delle persone, con un linguaggio dolce, persuasivo, che purtroppo non è tipico di Kali-yuga in cui predominano arroganza, violenza e aggressività, in cui si pensa che i nodi debbano essere tagliati invece che sciolti.
La commemorazione di Shri Gaura Purnima sarà occasione per offrire al Signore i nostri migliori talenti attraverso un servizio pratico da dedicargli, ma quel che permetterà a ciascuno di vivere l’essenza di questa ricorrenza sacra sarà l’intensità del proprio impegno nel trasformare e migliorare il proprio modo di pensare, di sentire, la propria visione del mondo, così da qualificarci per servire gli eterni servitori del Signore. Per la mia esperienza e secondo gli insegnamenti degli Shastra, ciò è possibile da realizzarsi se si ha fiducia nel metodo della Sadhana Bhakti e con fede lo si pratica con gioiosa e rigorosa coerenza. Non è certo facile, ma è possibile. Del resto, che cosa è facile in questo mondo in cui imperversano limiti e condizionamenti? Qualche tempo fa ho sentito la notizia di una persona che era morta perché un boccone le era andato di traverso ed era affogata. Alla fine, invero, non c’è niente di facile in questo mondo, neanche inghiottire un boccone di cibo o bere un sorso d’acqua, dunque figuriamoci che impegno richiede elevare e purificare la nostra visione del mondo per essere in grado di evolvere e aiutare a nostra volta altre anime in cammino. Il primo passo indispensabile da fare è imparare noi per primi a camminare. Le persone sviluppano fiducia e desiderano apprendere da chi è un modello coerente. Se ci si predispone giornalmente a fare un lavoro serio su noi stessi, i risultati e gli effetti non tarderanno a farsi sentire. Prepariamoci dunque in questo spirito a celebrare la ricorrenza dell’apparizione di Shri Krishna Caitanya Mahaprabhu, sapendo che non c’è dono migliore che gli possiamo offrire se non lo sviluppo delle nostre migliori qualità spirituali, diventando capaci di operare per il bene di tutti e di rinunciare rigorosamente a ciò che non è sattvico, che non aiuta né noi né gli altri. Che ciascuno s’impegni al meglio delle sue possibilità a non essere mai causa di agitazione o confusione per gli altri. Non aspettatevi però che la soddisfazione vi giunga dall’esterno o dagli altri: ricercatela nel profondo di voi, nella vostra matrice spirituale, laddove l’anima s’incontra e si sposa con Dio. A dire il vero non c’è da fare altro nella vita se non ricercare tale soddisfazione spirituale. Non servono conseguimenti o riconoscimenti mondani: in mancanza di un’evoluzione spirituale, sarebbero come un vestito cucito su misura su di un cadavere. E’ nel risveglio spirituale che possiamo scoprire che cosa voglia dire davvero vivere e gioire per aver realizzato l’immortalità, la sapienza e l’amore.
Nel giorno 8 marzo dovunque voi siate, ritagliatevi un po’ di tempo per riflettere, per meditare, per pregare, per leggere o ascoltare descrizioni o racconti su Shri Krishna Caitanya Mahaprabhu, e se li ascolterete anche nei giorni precedenti vi sarà di grande ispirazione per vivere questo Mahotsava nella maniera più vera e profonda, sentendo una grande dolcezza nel cuore e il fremito di una nuova Vita”.

Shriman Matsyavatara dasa Prabhu ki, jay!
Shrila Prabhupada ki, jay!
Shri Gaura Purnima Mahotsava ki, jay!

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