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525 anni dall'apparizione di Shri Caitanya

Bhakti bhavan, 19 marzo 2011

Siamo con Shrila Gurudeva a Bhakti bhavan e celebriamo con i devoti la ricorrenza dell'apparizione di Shri Caitanya Deva. Una giornata, ci ha detto ieri Shrila Gurudeva, da dedicare all'Amore divino, al canto dei santi Nomi per invocare la Misericordia di Shri Caitanya, speciale manifestazione del Signore che è espressione stessa del Suo divino Amore. Preghiamo sin dal primo mattino chiedendo di poter essere purificati da ogni desiderio e contaminazione materiale e di poter essere toccati anche solo da una goccia di quell'oceano di puro immortale Amore che è Shri Caitanya Deva.
Dopo aver offerto adorazione a Shrila Prabhupada e alle Divinità, vestite con meravigliosi abiti di fiori, profumatissimi giacinti, margherite e viole, Shrila Gurudeva ci offre insegnamenti che rendono la dolce e misericordiosa figura di Shri Caitanya così vivida e presente che ci pare di poterla toccare e sentire in quelle parole e nel gusto spirituale che esse evocano, nel sentimento d'Amore di cui sono intrise. 

“Shri Caitanya è uno dei più grandi innamorati di Dio che la storia conosca, adorato in vita come Dio stesso.
Siamo qui oggi per celebrare la sua gloria, il dono immenso che ha portato all'umanità nel suo insieme e a ciascuno di noi, trasmettendoci la conoscenza di una pratica spirituale così efficace e così facilmente applicabile nella vita di tutti i giorni da garantire a chiunque si metta d'impegno di ricevere doni d'inestimabile valore. Alcuni tra questi, e non i più importanti, sono la pace, la serenità, la contentezza e l'appagamento profondo, senso di benessere e scioglimento di tutte le tensioni. E qual è il tesoro davvero inestimabile che Shri Caitanya ci ha svelato e che colma il cuore di dolcezza? E' la felicità dell'anima, quella che in latino viene espressa con il termine “beatitudo” e che in sanscrito è indicata con la parola ananda. Ananda è una gioia in crescente espansione, come un dilatarsi del cuore, una felicità che non può essere per niente paragonata all'effimero piacere dei sensi o alle soddisfazioni della mente o dell'intelletto. Ananda è immediata, intuitiva, essenziale, prorompe dal cuore e lo illumina, induce al canto, alla danza, alla fratellanza, quella autentica che ci porta ad abbracciare ogni creatura. È proprio la realizzazione di questa fratellanza che faceva volare la bhakti al di sopra di qualsiasi considerazione di credo, religione, posizione sociale, livello culturale, casta o razza. La bhakti è indifferente a queste distinzioni o connotazioni esteriori. Essa attiene ad un livello profondo, quello del sé spirituale, che è condiviso da tutti gli esseri, a prescindere dalle loro strutture esteriori. Persino un cane, un pesce o una tartaruga possono percepire la bhakti, che è la cifra del loro stesso essere, e che dire un umano. La grandiosità dell'insegnamento di Shri Caitanya Deva consiste nell'aver vissuto la bhakti al livello più alto, superiore anche a quello che è possibile immaginare.
Shri Krishna Caitanya appare in questo mondo nel 1486. Il nome che gli viene dato è Nimai, perché nasce a Shridham Mayapur sotto un grande albero di neem. I suoi  genitori, Jagannath mishra e Shaci devi, sono due persone straordinarie, di grande devozione.
La figura di Caitanya Mahaprabhu mostra una notevole somiglianza con quella di Gesù di Nazaret, sia dal punto di vista della predicazione che dell'impatto che essi hanno avuto nella storia. Più studiate queste figure, più potete scoprire un comune portato di carità, compassione, amore spirituale di cui loro si fanno illuminati e sapienti portatori. Ambasciatori di quell'Amore che muove tutto e che scioglie anche i cuori di pietra.
Le nubi non oscurano il sole ma solo una ridottissima porzione di spazio agli occhi di chi si trova sotto quelle nubi. Dunque il sole non è oscurato dalle nubi: per quanto grandi esse ci possano apparire, il sole è ancora più grande e potente. Così chi crede di non aver ricevuto la Luce di Shri Caitanya, non riduca il valore dell'opera immensa che Egli ha compiuto, che sta compiendo, che continua a compiere e che compirà in futuro. Fuor di metafora, le nubi rappresentano differenti forme di illusione che noi stessi abbiamo prodotto e dalle quali siamo oscurati. Shri Caitanya è venuto per dissipare la nostra illusione, per darci strumenti idonei per rischiarare il cielo nella nostra coscienza e renderlo terso.

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Prima di parlare dell'opera di Shri Caitanya, desidero fare alcune premesse sulla filosofia e spiritualità della bhakti che ritengo siano indispensabili per favorire una maggiore contestualizzazione della figura di Shri Krishna Caitanya da un punto di vista storico-geografico e culturale, per poi concentrarci sul suo specifico portato spirituale.
Prima di qualsiasi cosa, voglio ringraziare con tutta la gratitudine di cui sono capace il mio Gurudeva, che è stato messaggero dell'opera di Shri Caitanya e che ci ha fatto conoscere le sue glorie. Senza Shrila Prabhupada noi avremmo conosciuto ben poco e in maniera distorta dell'opera di Shri Caitanya Deva. Ringraziando ed onorando il mio Maestro spirituale, non posso non esprimere gli stessi sentimenti verso tutti i Maestri spirituali che lo hanno preceduto. Solo in un momento di follia una persona può pensare di poter fare a meno dei vaishnava, del Guru e dei Guru. Può farlo solo chi è colto da un mostruoso orgoglio, la più terribile delle malattie, tanto che nel medioevo la chiamavano “la bestia del peccato”:  inorgoglirsi è come imbestialirsi. Pensare di poter vivere il sentimento d'Amore senza chi ce lo ha donato corrisponde ad uno stato di atroce follia.
Nella sezione Upasana dei Veda si descrive il sentimento della bhakti, che caratterizza il rapporto che gli esseri dalla coscienza risvegliata hanno con l'Essere supremo, onnipervadente, onnipresente, che soddisfa ogni desiderio dei Suoi devoti. A questo supremo Essere vengono attribuiti innumerevoli nomi (Shri Vishnu sahastra nama stotram). Dio, il destinatario di ogni nostro sacrificio e dei nostri migliori propositi, l'Amico supremo, Colui che tutto penetra, pervade e sostiene.; il Signore supremo che rappresenta la matrice dell'aria, dell'acqua, delle montagne, di esseri mobili e immobili, di angeli e demoni; Egli è l'origine di ogni creatività che  ogni essere può esprimere nella misura in cui diventa consapevole della sua origine divina. 

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Si possono vedere tracce di bhakti anche nel mondo sensibile, in misura maggiore o minore a seconda del livello evolutivo di colui che percepisce. I Veda non consegnano a tutti lo stesso messaggio, o meglio: ciascuno avvicinandosi a questa fonte inesauribile di saggezza e amore trae una bevanda dal sapore diverso, in base alla qualità della sua coscienza e ai condizionamenti di cui è affetto e dei quali è prigioniero. Ma la bhakti esiste come potenza in ogni essere e ognuno può essere aiutato a fare quel salto di qualità che gli permette di realizzarla, poiché essa dimora in tutti, nel profondo dell'anima.
Ogni essere incarnato, per le sue componenti di terra, ha da soddisfare bisogni primari come la fame, la sete ed altro, ma dopo averli placati comincia a sentire la voce  di una parte più profonda di sé che ha un grande appetito: di sapere, di verità, di una protezione che va ben al di là delle sicurezze materiali e che sola permette di superare il senso di paura di fronte all'immenso e all'arcano. E soprattutto, nel profondo di ciascuno di noi giace un bisogno intenso di amore che, in forza dei condizionamenti acquisiti, si manifesta come kama, ma che possiamo riuscire ad esprimere nella sua forma ed aspirazione più genuina. Fino a che la persona finalmente realizza come desidera vivere, chi è in verità, dove vuole stare ed essere.
“Stai perdendo tempo!”: la nostra voce interiore ci parla e ci ammonisce quando ci impegniamo in ciò che ci distoglie dal nostro scopo d'Amore e così man mano, se la ascoltiamo, possiamo raddrizzare il nostro tortuoso cammino; più ci dedichiamo ad esso, più prendiamo sicurezza, e più le paure cessano, come la neve subito si scioglie al sorgere del sole. Questo sole dobbiamo farlo nascere dentro di noi. La sezione dei Veda sopra citata detta Upasana ha come fine quello di sviluppare e realizzare in noi l'intrinseca aspirazione alla bhakti.

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Nella società dei Veda erano presenti differenti pratiche spirituali e vari modelli di vita religiosa, tutti fondati sul dharma ed idonei a differenti livelli di sviluppo, ma la bhakti era considerata il livello più alto, quello che sovrastava ogni disciplina, intendimento e buon proposito nella società.
La bhakti è attestata sin dal Rig Veda, ed è poi espressa e descritta in tante altre grandiose opere fino alla Gita e al Bhagavata-purana. Essa coincide con la riscoperta di quella dimensione superiore che unica permette di colmare ogni carenza, di riempire ogni vuoto che percepiamo in noi e nella nostra vita.
Con la bhakti impariamo a rivolgere ogni desiderio e attaccamento verso Dio, ogni cosa viene offerta con amore al Signore: questo è il tesoro più grande celato nel Bhagavata-purana e qui espresso al livello più alto.
La caratteristica peculiare del Bhagavata Purana, anche rispetto alla Bhagavad-gita, è evidenziata dagli shloka seguenti che ho selezionato per voi. Shri Caitanya fonda sulla Gita e sul  Bhagavata Purana l'essenza di tutta la sua predicazione.

Bhagavata Purana XI. 14.10-15
Qui si spiega che in questo mondo l'uomo aspira a conseguire la felicità con diversi mezzi: fama, gratificazione dei sensi, ricchezza, rinuncia, digiuno, sacrificio, voti, ecc.
Ma qual è lo strumento per conseguire una felicità autentica, piena e perenne?
“Coloro che fissano la loro coscienza su di Me, abbandonando tutti i desideri materiali, condividono con Me una felicità che non potrà mai essere sperimentata da coloro che si dedicano alla gratificazione dei sensi”.
“Colui che non desidera niente in questo mondo, che ha raggiunto la pace con il controllo dei sensi, la cui mente ha trovato pieno rifugio in Me, ovunque va trova la felicità.”
“Chi ha fissato la coscienza in Me, non desidera la dimora di Brahma o di Indra, né le otto perfezioni dello yoga. Quella persona desidera solo Me”.
“La dea Lakshmi, Brahma, Shiva e il mio stesso Sé non mi sono cari quanto mi è caro il mio devoto.”
Dio ci ama più di se stesso. Se noi entriamo in questa consapevolezza e diventiamo residenti stabili di questa dimensione di coscienza, realizziamo la felicità e anche il peccatore e il malfattore ci diventano cari. Lo scorpione velenoso ci diventa caro quanto la farfalla variopinta, anche se ovviamente dobbiamo comportarci con l'uno e con l'altra in maniera differente, ma questo non cambia la qualità del nostro affetto. Questi insegnamenti di Krishna anticipano il discorso della montagna di Gesù e dei grandi profeti della storia che celebrano il perdono, la fratellanza, i sentimenti che costituiscono il principio stesso della bhakti.
“Seguo sempre le orme dei Miei puri devoti”, dice Krishna ad Uddhava in questo canto (XI.14.16), rivelando la bellezza delle relazioni spirituali d'amore tra il Signore e i Suoi devoti.
I devoti sono coloro che esprimono qualità spirituali e che sono liberi da sentimenti ostili, che non sono  mai giustificati o giustificabili. L'invidia è il peggiore tra tutti i sentimenti negativi. É il serpente nero velenoso che può colpire e uccidere in ogni momento. Per proteggerci dobbiamo sviluppare il gusto della bhakti.
“Se il mio devoto non ha pienamente conquistato i sensi, può darsi che sia ancora infastidito dai desideri materiali, ma poiché ha una devozione irremovibile per me, non verrà sconfitto dalla gratificazione dei sensi” (B.P. XI.14.18).
Chi devia soffre ma, se ha una devozione profonda per Dio, non abbandona il sentiero. Barcollante sopravvive perché ha fede irremovibile nel Signore. Continuando ad impegnarsi nel servizio devozionale, conquisterà quel gusto che non lo farà più deviare.
Bhagavata Purana XI.14.19-21:
“Come un fuoco ardente riduce la legna in cenere, così la devozione per Me cancella ogni peccato”.
“Il servizio che i devoti mi offrono, mi pone sotto il loro controllo”: questo è l'insegnamento peculiare del Bhagavata Purana, che rappresenta la cifra di unicità di questa grande opera della bhakti, in cui la  bhakti ha supremazia rispetto a qualsiasi altra cosa. Come dice Sant'Agostino: “Ama e fa' ciò che vuoi”.
Nessuno è caro al Signore come chi Lo ama di un amore intenso e devoto.
“Solo praticando il puro servizio devozionale, senza interruzioni e senza tornaconti egoistici, la persona conquista Dio”.
“Io sono caro ai miei devoti che mi considerano l'unico obiettivo della loro vita”.
“Chi si abbandona a Me e mi serve con devozione, anche se proviene da una famiglia di mangiatori di cani, diventa la persona a me più cara”. Dunque chiunque può aspirare a raggiungere la felicità suprema.
Gustiamo adesso la dolcezza di questi shloka:
“Se i peli non si rizzano sul corpo, come può sciogliersi il cuore? E se il cuore non si scioglie, come possono gli occhi versare lacrime d'amore? Se non si piange di felicità spirituale, come si può offrire un servizio d'amore al Signore?  E senza questo servizio, come può la coscienza essere purificata?”  (XI.14.23)
“Il devoto fisso nel servizio d'amore al Signore purifica l'universo intero”. (XI.14.24)
“L'anima spirituale assorta nel fuoco del bhakti-yoga si purifica da ogni contaminazione e torna a Dio, nel mondo spirituale”.  (XI.14.25)
Se riflettiamo su questi insegnamenti sui quali si fonda l'opera di Shri Caitanya, possiamo meglio comprendere il suo modello di bhakti.
La sua specificità è l'affermazione che l'Amore per Dio travalica ogni distanza fisica e condizione materiale: la bhakti del devoto può connettersi alla bhakti di Krishna sempre e ovunque. Questo è il modo di vivere ed il modo di essere di Shri Krishna Caitanya. Egli non solo lo descrive nella filosofia della bhakti di cui si fa portatore, ma soprattutto lo esprime nella spontaneità del suo comportamento. Non voglio sminuire il suo contributo sul piano dottrinale, ma voglio sottolineare il suo guizzare d'Amore. Ogni sua carezza, sguardo o parola è veicolo d'Amore. Ogni sua azione è immersa nella pura bhakti. Il suo è il modello perfetto di devoto.  Shri Caitanya è la luna che illumina il sentiero.
Caitanya vive il rasa di Radharani a Vrindavana. Scopre la presenza di Krishna ovunque, si sente come Radhe irresistibilmente attratto da Lui. Tutto ciò che ha, vuole donarlo al Signore. La sua è una devozione spontanea e travolgente per Dio. Poiché il mondo non è che dualità, ogni essere può salvarsi e realizzare la felicità solo se è illuminato e riscaldato da quell'amore”.

Invocando la misericordia di Shri Caitanya offriamo dei bhajan. Cantiamo e danziamo con trasporto di fronte alle Divinità.

“Shri Krishna Caitanya insegna che la misericordia è un bene spirituale che possiamo acquisire solo da chi ce l'ha, dunque dobbiamo ben sapere a chi rivolgere le nostre preghiere per arricchirci di questo supremo bene.
La sintesi del messaggio di Shri Caitanya può essere la seguente: ogni passione, ogni desiderio, ogni energia, qualsiasi cosa la si può offrire a Dio, e questo ci permette di vivere in comunione con Lui e di superare ogni dualismo. Il bhakta lo supera non annullando se stesso o il mondo, ma investendo ogni passione nel Signore, offrendo tutto se stesso a Dio. Il corpo gli serve per danzare, per cucinare, per recarsi in luoghi di pellegrinaggio; la mente gli serve per esprimere preghiere di lode al Signore, i sensi per ammirare la Sua bellezza, e con l'anima ama intensamente, con ardore.

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L'opera di Shri Caitanya celebra l'importanza dell'invocazione del Nome di Dio, considerato  lo strumento principale per permettere l'avanzamento spirituale. Caitanya insegna ad invocare il nome di Dio con amore: “Ti prego, Signore, impegnami al Tuo servizio; per favore, accetta la mia umile offerta. Nonostante io non abbia niente, vorrei offrirti il mondo; nonostante non sia capace di fare cose perfette, desidererei offrirti la perfezione; invoco i Tuoi nomi perché tu mi investa della Tua potenza e mi impegni al Tuo servizio. Krishna, per favore, dammi il gusto e la devozione per servirTi”.
Shri Krishna Caitanya insegna: “Canta il santo Nome e la tua vita si trasforma e diventa perfetta, qualsiasi siano adesso i tuoi debiti karmici, i difetti caratteriali, le catene delle brutte abitudini che ti avvinghiano. Canta i nomi di Hari, Colui che porta via tutto ciò che è di ostacolo nella vita”.
Il camminare di Shri Caitanya in questo mondo è scandito dal canto dei santi Nomi. Caitanya è l'amore di Krishna che danza in estasi e che purifica e trasforma la vita delle persone, di coloro che in lui ripongono fede e amore.
Se riponiamo fede nella pratica spirituale dell'invocazione dei Nomi divini, vedremo qualsiasi causa di dolore annientarsi, le cattive abitudini trasformarsi in buone abitudini, gli attaccamenti in doni per l'offerta".

Con Shrila Gurudeva cantiamo e danziamo invocando la divina misericordia. L'abbandono è lo spirito che ci anima. Nel corpo e nella mente la preghiera ci pervade. Lacrime d'Amore riscaldano il cuore.
La giornata prosegue con domande e risposte sulla vita di Shri Caitanya, sulle relazioni con i suoi devoti più intimi, sul suo rapporto con la società dell'epoca. Questi racconti sono dolci come nettare, sono il nostro modello di vita.

Vostra servitrice,

Madhavipriya dasi

Shri Caitanya Deva, ki jay!
Shri Gaura Purnima, ki jay!
Shrila Gurudeva, ki jay!
Shrila Prabhupada, ki jay!

 

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