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La serenità di chi non brama più

Matsyavatara dasa - Marco Ferrini

Il Seminario che Shriman Matsyavatara Prabhu ha appena concluso a Lucignano (Arezzo) sulla prima parte del diciottesimo capitolo della Bhagavad-gita è stato straordinariamente importante, ispirante, spiritualmente potente. In segno di condivisione con tutti voi, pubblicheremo alcune testimonianze di chi ha partecipato. Ecco quella di bhaktin Francesca.

Da poche ore sono rientrata a casa al termine di quest’ultimo seminario a Lucignano e riconosco ormai quella tipica sensazione che provo soltanto in queste occasioni (al ritorno, appunto, dopo un seminario residenziale): una strana sensazione fatta di stanchezza fisica, di una lista lunghissima di lavori da fare su me stessa, di una gratitudine infinita per aver avuto l’opportunità di vivere un’esperienza così particolare, intensa e rara.

Stare a contatto così ravvicinato con Shrila Gurudeva e con tutti voi che portate il vostro entusiasmo, il vostro desiderio di orizzonti ampi, vivere “sulla pelle” l’insegnamento che ci si dona reciprocamente a tutti i livelli nelle esperienze di comunità, è per me un arricchimento di inestimabile valore.
Il contatto con gli altri nelle svariate situazioni mi provoca turbamenti, presa di coscienza dei miei limiti, perché negli altri si rispecchiano le mie difficoltà. A volte vengo presa da un forte desiderio di scappare, di non “guardarmi allo specchio” nel confronto con gli altri, di rimanere chiusa nella mia dimensione in cui tutto sembra funzionare perché le regole, le abitudini, i tempi li scelgo io.
Poi all’improvviso mi rendo conto invece dell’immenso abbaglio che è vivere nelle certezze e nella propria limitatezza, riesco a sentire l’antica aspirazione (che ha dato vita a tante utopie sessantottine) di vivere in comunità: davvero soltanto nel rapporto con gli altri, con le differenze, con i limiti e i pregi degli altri possiamo crescere, diventare tolleranti, pazienti, sviluppare quelle qualità che nella Bhagavad-gita caratterizzano la persona “molto cara” a Krishna:

“Colui che non è mai causa di difficoltà per gli altri e dagli altri non è mai turbato, che è equanime nella gioia e nel dolore, nella paura e nell’ansia, Mi è molto caro” (12,15).

Com’è lunga la strada per me! Che dolore quando mi sento lontana anni-luce dal provare spontaneamente sentimenti di benevolenza e di amore! Ma come mi sento ricca per avere certi punti di riferimento teorici che aiutano a orientarmi nella vita pratica.
Tempo fa fui colpita dall’imparare il significato del termine “teoria”, di derivazione greca: il greco “teòs orào” significa “vedo (orào, da cui oracolo) Dio (teòs, da cui teologia ecc.)”, cioè la perfezione. Vedere Dio, e su questo orientare la vita.

Come potrò mai sdebitarmi da quelle grandi personalità che spendono la vita per aprirci gli occhi, per darci almeno un sentore di libertà?
Grazie Shrila Gurudeva, e grazie infinite a tutti gli “uomini di buona volontà”.

Ogni volta che faccio la valigia al termine di un seminario (valigia che regolarmente non si chiude e regolarmente mi chiedo come abbia fatto a chiuderla all’andata), mi sembra che i giorni siano volati, ho la sensazione di essere appena arrivata e che non sia passato neppure un momento dall’arrivo, tanto è stato tutto un attimo.
Eppure contemporaneamente, inspiegabilmente (perché sono in antitesi), non appena varco la soglia di casa, ho la sensazione di essere stata via secoli o millenni. Ho la sensazione di essere stata lontano lontano lontano… Mi guardo attorno - magari sono stata assente solo tre/quattro giorni - e guardo le strade, le facce delle persone ferme ai semafori nelle macchine, i bar, le piante in casa… Come se non le conoscessi da vite intere.
Magari sono stata a Lucignano, in provincia di Arezzo, e ho la sensazione di essere stata in un altro continente. A volte in queste occasioni mi sento vecchia, ma così felice di esserlo perché riesco ad apprezzare quella serenità che mi immagino debba caratterizzare la vecchiaia e che viene dal non bramare più, dal sorridere con tenerezza dei turbamenti emotivi giovanili, quando si è ormai stabilita l’esperienza che tutto passa… Con infinita gratitudine, ai piedi di Shrila Gurudeva che ci concede il dono di questi momenti speciali, e con tanto affetto per tutti voi che mi insegnate così tanto con il vostro esempio e la vostra compassione, 
Francesca

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