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Coltivare e proteggere le relazioni

Matsyavatara dasa - Marco Ferrini

Come sacerdoti che servono e custodiscono la Divinità nel Tempio, così noi dovremmo farci servitori e custodi delle relazioni che ci hanno permesso di evolvere spiritualmente. Le relazioni spirituali qualificate sono molto più preziose di quelle genitoriali, filiali, matrimoniali. Sicuramente i vincoli di sangue e di parentela sono forti, ma le relazioni autenticamente spirituali, seppur in modo diverso, lo sono ancora di più. Esse sono il nostro patrimonio più grande.

In contrapposizione ad esse, dall'altra parte, vi sono le relazioni superficiali in cui predominano le attrazioni sensoriali e nelle quali i motivi dello stare assieme sono futili ed egoistici. Le persone si accostano, si mischiano e si separano in tempi rapidissimi, perché non hanno in comune nessun interesse profondo o ideale da perseguire. Queste relazioni sono come costruzioni senza fondamenta. Le persone si frequentano per motivi illusori o banali come la bellezza fisica, il denaro o qualche altro scopo utilitaristico. Solo chi ha grandi ideali è capace di costruire relazioni profonde.

Ma allora come dovremmo comportarci con le persone superficiali che rappresentano peraltro la stragrande maggioranza della popolazione?

Dovremmo offrire anche a loro il meglio di quel che abbiamo realizzato senza avere nessun tipo di aspettativa. Se agiamo con motivazioni elevate e con distacco emotivo, queste persone se lo ricorderanno per tutta la vita e dal nostro esempio riceveranno stimoli continui a migliorarsi e a ritentare una via evolutiva.

Se non commettono offese od errori gravi e se sono animate da buona volontà, riusciranno forse anche in una stessa vita ad interessarsi a valori ideali, a correggersi, purificarsi ed evolvere.

Viceversa, solo nelle vite successive, dopo chissà quanta sofferenza, riusciranno a comprendere i loro errori, migliorare la propria attitudine nei confronti degli altri e della vita e riallacciare quelle relazioni profonde che avevano ignorato, trascurato o rovinato, rientrando in contatto con quelle stesse persone che avevano conosciuto e che le avevano aiutate ad evolvere, o con altre di eguale elevata natura.

Nel caso della relazione guru-discepolo, se c'è stata l'iniziazione spirituale e a seguire una caduta, è probabile che in futuro la relazione si ricostruisca con la stessa persona, ovvero con quello che un tempo era stato il proprio Maestro, così asseriscono gli Shastra, attribuendo valore di eternità al rapporto guru-discepolo.

Matsyavatara dasa

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