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Disciplina e flessibilità  

Il discepolo è colui che segue una disciplina  [dal lat. “disciplina", der. di “discipŭlus”, discepolo]. 
Nella tradizione dello Yoga, il termine sanscrito per indicare il concetto di “disciplina" è sadhana, letteralmente “ciò che conduce allo scopo”. 

Senza disciplina si manca di metodo e di ortoprassi (“corretto modo di agire”), dunque non si ha la possibilità di ottenere alcunché, che dire quando si tratta di obiettivi elevati come quelli di natura spirituale.
La disciplina, affinché conduca alla meta desiderata, dovrebbe essere rigorosa, non rigida. Chi è rigido si spezza; chi è rigoroso è invece flessibile, e per questo sa far fronte ad ogni evento, attualizzando l’insegnamento secondo tempo, luogo e circostanza. Quella adattiva, non a caso, è considerata la più elevata e importante tra le varie forme di intelligenza. 
La flessibilità è tutt’altro che debolezza, se rimane ben fondata sul principio della coerenza. La si può apprendere da chi l’ha già sviluppata a sua volta, dunque attraverso un modello autentico in flessibilità, rigore e coerenza.
Matsya Avatar das

flessibilità, disciplina, pratica spirituale, yoga

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