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L'importanza della Sadhana-Bhakti nella vita devozionale

Care devote,
Cari devoti,

Omaggi. Tutte le glorie a Shrila Prabhupada e a Shrila Gurudeva!

Quest’oggi, il Maestro si è soffermato sull’importanza della Sadhana, di una disciplina spirituale da vivere con rigore ed entusiasmo, consapevoli che senza osservarla non potremmo avanzare, bensì muoveremmo qualche passo avanti e indietro rispetto alla méta:

 “Senza una rigorosa sadhana (disciplina spirituale) vacilleremmo, saremmo instabili come birilli. E’ importante esserne consapevoli, sviluppando senso della realtà e una giusta cautela. E’ in virtù della sadhana che si possono conseguire stabilità ed entusiasmo nella vita devozionale. Il percorso di un autentico ricercatore spirituale inizia dall’anelito ad estinguere ogni aspettativa in relazione al mondo terreno, ogni desiderio di natura materiale. Questa rinuncia è il punto di partenza di un lungo cammino interiore, che non può dirsi realizzato e completato solo dal colore degli abiti che indossiamo o da ciò che affermiamo. La vanità è sempre in agguato, pronta a tendere una trappola nel farci credere di essere prossimi alla méta, ma gli errori di calcolo hanno sempre un costo elevato. Teniamo sempre ben in mente le nostre autentiche motivazioni, di tanto in tanto esaminiamo i nostri intenti e verifichiamo che siano coerenti con le scelte consapevoli maturate. Noi siamo qui per servire con devozione la missione di Shrila Prabhupada e partecipando con il cuore realizziamo il nostro stesso progetto spirituale, aiutando tante persone nel mettersi in cammino verso la perfezione. Per ogni nuovo devoto attratto dalla Coscienza di Krishna, sinceramente desideroso di intraprendere il sentiero della Bhakti, i Deva suonano le loro conchiglie e gettano piogge di fiori, mentre noi avanziamo nel nostro percorso spirituale. Mantenere un buon passo di marcia non è possibile senza praticare la Sadhana Bhakti. La Sadhana Bhakti dovrebbe divenire una consuetudine acquisita, parte del programma di ogni giornata per ogni aspirante devoto che intenda proseguire seriamente e consapevolmente una vita di fede e spiritualità. Mancando questo appuntamento, non solo non si muoverebbe un passo verso l’auspicata direzione, ancor peggio si sarebbe destinati ad essere disorientati e infine perdersi. La cautela non è mai troppa, dobbiamo restare sempre vigili, perché se noi per primi vacilliamo, come possiamo pensare di sostenere altri?  Non conta enumerare quante volte abbiamo ascoltato e compreso questo principio, ma quante volte l’abbiamo interiorizzato e messo in pratica, vivendolo giorno per giorno. Sappiamo che il ciclo di morti e rinascite è infinito, possiamo reincarnarci innumerevoli volte, ma senza mai elevare il nostro piano di coscienza, continueremo a procedere barcollando con il rischio di cadere senza rialzarci. Una nota metafora sufi racconta il volo di uno stormo di uccelli che dovevano superare le sette Valli prima di giungere alla presenza di Dio. Alcuni di essi terminarono il volo nella prima valle, altri conclusero il loro viaggio nella seconda, altri ancora nella terza. Eppure, era stato loro detto che le valli da sorvolare erano sette. Di questi uccelli, ben pochi giunsero alla méta. Il loro volo narra il percorso di trasformazione interiore che poche persone portano a compimento.

Shri Krishna dice nella Bhagavad-gita: “Tra migliaia uno cercherà la perfezione e tra coloro che la raggiungono, raro è chi Mi conosce veramente” (VII.3).

Dobbiamo coltivare in cuor nostro non solo il desiderio, ma la determinazione per riuscirvi, osservando i quattro principi regolatori che consentono il raggiungimento dell’autentica libertà spirituale e la pratica meditativa del Canto dei Santi Nomi che richiede la nostra determinazione e migliore predisposizione. Non sarà sufficiente tenere un sacchetto in mano, mentre assonnati la mente scorrazza altrove, ben lontani dal concentrarsi sui Nomi Divini. L’esercizio spirituale più importante di un devoto vaishnava è il canto dei Santi Nomi. Pratica che consente il risveglio dell'amore per Dio. Nove sono i sentieri della realizzazione spirituale per ricongiungersi a Dio secondo il nostro intimo sentimento d'amore: Shravanam, Kirtanam, Vishnu Smaranam, Pada Sevanam, Pujanam, Vandanam, Dasyam, Sakhyam, Atma Nivedanam. Ascoltare i Suoi insegnamenti, invocare le glorie del Signore, ricordare le Sue qualità e avventure divine, servire i Suoi piedi di loto, adorarLo, offrirGli preghiere, offrirGli altre varie forme di servizio, legarsi in amicizia ed abbandonarsi completamente a Lui. Queste nove attività consentono di rimanere stabili nella sadhana, gioiosi nel servizio devozionale, coltivando splendide relazioni con i devoti, caratterizzate da immensa lealtà e sviluppando il desiderio di aiutare e favorire ognuno nel proprio progresso spirituale. Dobbiamo saper vedere e riconoscere con preoccupazione parole devianti, comportamenti scorretti, osservando con giusta preoccupazione e sofferenza attitudini errate ed essere vigili nel correggerci a nostra volta. Quel che realmente conta non è il commettere qualche errore, pur sempre da soppesare e mai da sottovalutare, ma sapere che se errare umano, correggersi è divino.

Fintanto che non avremo conseguito la méta della nostra marcia verso la perfezione, dovremo essere pronti a riparare ogni errore commesso, proseguendo con fede nel servizio devozionale nel tentativo di soddisfare il Signore Supremo, apprendendo l’arte di rendersi a Lui davvero cari.” (Shriman Matsyavatara Prabhu)

Vostra umile servitrice,

BalaRadhya dasi

 

 

 

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